Il profondo potere della Meditazione
Tra le tecniche di benessere, vitalità, salute, la meditazione ha un ruolo fondamentale.
Tra pochi giorni mi recherò in ritiro meditativo, come faccio una o più volte all’anno. Quasi 4 giorni completamente dedicati al respiro, al silenzio, al contatto diretto ed esclusivo con la natura e i suoi cicli quotidiani. Giorni preziosi per guardarsi in profondità e in verità.
Colgo anche l’occasione per descrivere le principali tecniche di meditazione di cui ho fatto esperienza.
Meditazione Taoista
Le pratiche di meditazione taoiste affermano che l’energia, il soffio vitale “Qi” segue la mente.
Se la mente è agitata, anche la nostra energia sarà turbata e dispersa in mille azioni che ci stancheranno e consumeranno le nostre risorse.
Governare l’attività della mente con lucidità poterà benessere psico-fisico, permetterà di armonizzarci col Tao, cioè con tutto il cosmo di cui siamo parte.
I taoisti delle origini non facevano proselitismo né cercavano consenso nella vita di corte.
L’ordine della società, per i taoisti, è subordinato alla trascendente realtà cosmica.
Contrari all’ideale confuciano dell’uomo colto e nobile, ma anche al razionalismo e al pensiero logico, sostengono un approccio alla ricettività femminile, alla sensibilità: un pensiero tollerante di impostazione mistica, libero da condizionamenti sociali e da pregiudizi.
La meditazione taoista: stare in ricettività senza aspettative
La meditazione taoista è basata sul concetto cinese del wu wei che significa “non agire”, “agire senza sforzo”, “seguire il flusso”. In questa prospettiva, meditare significa stare in osservazione e aprirsi a ciò che è. Qualunque cosa sia, senza giudizio, senza aspettative. La meditazione non è cercare qualcosa, ma trovare se stessi. Non siedo in meditazione per cambiarmi, ma per ascoltare me stesso.
La metafora dell’acqua di Lao Zi:
«Ecco come bisogna essere! Bisogna essere come l’acqua. Niente ostacoli – essa scorre. Trova una diga, allora si ferma. La diga si spezza, scorre di nuovo. In un recipiente quadrato, è quadrata. In uno tondo, è rotonda. Ecco perché è più necessaria di ogni altra cosa. Niente esiste al mondo più adattabile dell’acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.»
Meditazione Vipassana
Un’altra pratica meditativa proviene dalla tradizione buddista ed è la Meditazione Vipassana. Personalmente ho appreso questa tecnica con un percorso iniziale intensivo di 10 giorni: la pratico perché ho osservato e ne sperimento continuamente la sua grande efficacia.
Vipassana significa “vedere le cose in profondità, come realmente sono”.
Quando siedo in meditazione, tanti pensieri, visualizzazioni, sensazioni affioreranno: io li lascerò scorrere senza attaccamento e senza repulsione. Non cercherò di indirizzare in alcun modo i pensieri e le sensazioni. Mi asterrò dal giudicarli positivi o negativi. Questo atteggiamento è la “Equanimità”.
Stare in semplice osservazione di sé, delle percezioni (piacevoli o dolorose) che scorrono, porterà a chiarificarle, ad osservare come “tutto passa”. “Panta rei”, diceva Eraclito. Sperimenteremo così la “Impermanenza” delle sensazioni.
Il nostro Ego cesserà di avere appigli, perché l’unica cosa che resta costante è il mutamento. La trasformazione è una costante dissoluzione e superamento, che porta al sorgere di una nuova sensazione, in un ciclo circolare o, meglio, in una spirale di evoluzione continua.
Meditare significa spegnere la mente
Al di là del senso comune, meditare non significa pensare intensamente e concentrarsi, ma piuttosto svuotare l’attività cerebrale. Ridurre progressivamente, fino ad eliminare, pensieri, preoccupazioni, progetti, ricordi…
Meditando, prima o poi (in un tempo variabile che dipende anche dal livello di stress), potremo spegnere il continuo rumore di fondo della mente.
Arriveremo così ad eliminare tutto ciò che non serve e che ci allontana dalla nostra essenza.
Fare “pulizia” e “dimorare nel vuoto interiore” (xu), significa creare lo spazio libero affinché ciò che si vuol rivelare si possa rivelare.
Così dice il Tao Te Ching: “Cosa può far cessare l’agitazione? Con l’immobilità, l’acqua torbida diventa a poco a poco chiara”.
Siedo in meditazione per il tempo necessario e so che la mia acqua diventerà limpida, la mia consapevolezza si illuminerà.
La meditazione è uno strumento fondamentale per l’osservazione sincera di se stessi e del mondo, un percorso per raggiungere la “autenticità”. Meditare permette di osservare l’intima interconnessione tra la mente e il corpo. La progressiva quiete interiore permetterà di spegnere l’iper-attività della mente, eliminare le impurità che offuscano la visione lucida.
Hai mai provato a sedere in ascolto del tuo respiro e del tuo corpo? Quale è stata la tua esperienza? Cosa e dove ti ha portato meditare?